Saggezza

Napoleone?
Generale…
Stratega…
Uomo di Stato…
Legislatore…
Persona saggia, altresì?
Dipende dal significato che si attribuisce al termine, ma, a suo parere – dato che in cotal modo si definì – almeno in una circostanza, sì.
Accadde nel 1803, quando emanò l’Atto di Mediazione, la risoluzione che diede origine e sostanza alla Svizzera come la conosciamo ora.
Fatto è che dal 1798, per volere dello stesso Napoleone, esisteva una fantomatica ‘Repubblique Helvetique’ nata sulle ceneri della precedente e duratura (dal 1291!) ‘Confederazione Svizzera’.
Eliminati i Cantoni, il novello Stato era governato ‘direttorialmente’ (un eufemismo che intendeva celarne la subalternità alla ‘sorella’ Francia).
Vita in verità grama quella della nuova entità.
Ribellioni, proteste, prese di posizione, contrarietà convinsero l’allora Primo Console della necessità di un intervento risolutore che tenesse conto della specificità svizzera.
Scriverà difatti nel predetto e fondamentale Atto di Mediazione che riporta quella terra alla naturale divisione in Cantoni:
“La Svizzera non assomiglia a nessun altro Stato sia per gli accadimenti storici ivi succedutisi nei secoli, sia per la conformazione geografica e topografica, sia per la varietà di lingue e confessioni religiose, sia per le profonde differenze di costume nelle diverse parti componenti.
La natura ha fatto della Svizzera uno Stato ‘federale’.
Volerla vincere non è da uomo saggio”.
Et voila, la sagesse de Napoléon!

Mauro della Porta Raffo