‘Testa d’uovo’

Più mi imbatto in e più mi interesso di Adlai Stevenson e più l’uomo – conservando dubbi e critiche sul politico che fu – mi piace.
Democratico – un difetto non da poco cui solo il grande Lyndon Johnson seppe porre rimedio – nipote di un omonimo Vice Presidente, influenzato da Oliver Wendell Holmes, nella vita familiare ebbe a che fare con Ellen Borden.
Una donna particolare che – repubblicana fino all’osso – sopportandolo, gli rimase accanto fino a quando nel 1948, avendo il nostro accettato la candidatura appunto dem a Governatore dell’Illinois, non ce la fece più e chiese il divorzio.
Eletto governatore, Adlai si ritrovò pertanto senza first lady.
Una anomalia.
Dotato di notevole humor, a tale riguardo, scherzava, cosa invero poco digeribile allora.
(Nel magnifico ‘L’amaro sapore del potere’, film diretto nel 1964 da Franklin Schaffner su soggetto e sceneggiatura di Gore Vidal, una agitatrice politica che si autodefinisce “rappresentante delle donne” indica non senza buone ragioni nel suo prendere sotto gamba, nel suo celiare sul fatto di non avere una moglie accanto il motivo delle sconfitte da Stevenson rimediate – 1952 e 1956 – nella corsa verso la Casa Bianca).
Eccezionale Adlai allorquando – l’ho già scritto, lo riscrivo e lo riscriverò! – al termine di una conferenza, sentendosi dire da una signora “Governatore, tutte le persone intelligenti voteranno per lei”, rispose “Non basterà. Occorre la maggioranza”.
Aveva Stevenson la fronte alta ed era stempiato.
Fu per denigrarlo che guardando a questa sua caratteristica fisica nel 1952 il candidato repubblicano alla Vice Presidenza Richard Nixon lo chiamò ‘Testa d’uovo’, ‘egg-head’.
La definizione – che aveva ovviamente un intento dispregiativo – entrò al volo nell’uso comune non sempre, peraltro, venendo usata nel senso originale.
Pochi anni dopo, il trust di cervelli – ‘spin doctor’ ante litteram – che supportava John Kennedy contava al proprio interno su ‘teste d’uovo’ così definite non da pochi in senso ammirativo.
Fra loro, preminente, Arthur Meier Schlesinger Jr, ideatore della ‘Nuova Frontiera’ (in quanto memore di Frederick Jackson Turner e del suo ottocentesco concetto di ‘Frontiera’) ed estensore dei famosi discorsi kennedyani sull’immaginifico tema.
(Per inciso, esiste anche una sola idea, una sola significativa espressione che sia farina del sacco dell’idolatrato e pessimo John Fitzgerald?
No!)
Ho scritto poco fa che possiamo considerare le ‘Teste d’uovo’ – tra loro anche Henry Kissinger e Zbigniew Brzesinski? – antesignane degli ‘ Spin doctor’.
Così è, ma sono i rispettabili padri di figli degeneri!

Mauro della Porta Raffo