Cauzione, annessi e connessi. ‘Bail bondsman’, ‘Bounty hunter’, ‘Skiptracer’.

“La cauzione è fissata in … dollari”.
Milioni, i film e i telefilm americani nei quali sentiamo ripetere dal giudice queste parole al termine dell’udienza preliminare tesa al rinvio a giudizio dell’accusato di solito in stato d’arresto.
Ma – ricchi a parte – dove mai trova i soldi per sottrarsi pagando alla carcerazione la gente comune?
Rivolgendosi a un garante (‘Bail bondsman’) il quale, dietro la corresponsione del dieci per cento dell’importo determinato, versa la cifra richiesta.
La cauzione sarà restituita solo se l’imputato di presenterà puntualmente alle successive udienze.
È il predetto dieci per cento il guadagno al quale aspira il ‘Bail bondsman’.
Professione rischiosa la sua, dato che se l’accusato si dà alla macchia i soldi messi in gioco vengono sequestrati.
Cosa accade in una simile circostanza è ottimamente illustrato nella pellicola ‘Midnight run’ (‘Prima di mezzanotte’) diretta nel 1998 da Martin Brest.
Nel plot, l’imputato sparisce e il garante incarica un ‘cacciatore di taglie’ (‘Bounty hunter’) – nel caso un divertente e divertito Robert De Niro – di ritrovarlo in tempo per l’udienza prossima in calendario.
La rischiosa professione – quella del mallevadore, ovviamente – ha avuto origine negli ultimissimi anni dell’Ottocento a San Francisco.
Fu un certo Peter McDonaugh il primo ad incamminarsi per questa via.
Nacque allora il ‘Bail bonds business’.
Una ulteriore annotazione: l’operazione di ricerca del latitante può necessitare dell’intervento di uno ‘Skiptracer’, ovvero di un esperto nella localizzazione del fuggitivo.

Mauro della Porta Raffo