Madison (James)

La capitale degli Stati Uniti – lo sapete – si chiama Washington.
Contassero le capacità politiche, intellettuali e culturali.
Contasse il contributo dato al concepimento, alla nascita e ai primi e secondi vagiti degli USA in termini di idee, di elaborazioni delle stesse, di argomentazioni e di concreta stesura dei testi fondamentali – riconosciuto quanto dovuto comunque a Thomas Jefferson, John Adams e John Jay – si dovrebbe chiamare Madison!
È difatti a James Madison che si deve 
a) larghissima parte delle basi ideali e ideologiche della Carta costituzionale (per inciso, conosciamo l’andamento a Philadelphia dei lavori dei Padri costituenti attraverso i suoi appunti);
b)parte assai cospicua degli elaborati noti come ‘Federalist Papers’ – fondamentali nel difficile periodo di tempo dedicato alla ratifica da parte degli Stati della Carta stessa;
c) il testo della Dichiarazione dei 
Diritti (i primi dieci emendamenti noti come ‘Bill of Rights’);
d) una lunga serie di riflessioni, sui più diversi temi, riflessioni sulle quali si reggono ancora oggi la democrazia e la vita politico/sociale americana.
George Washington, insediato il 30 aprile del 1789, nei primi tempi di mandato, è a James Madison che chiese aiuto e indicazioni, al punto che larga parte del Discorso inaugurale – fondativo – da lui pronunciato era stato scritto dal Nostro.
(Da sottolineare il fatto che anche il discorso di risposta del Congresso originava dalla sua penna!)
Come spesso accade ai ‘grandi’, una volta eletto – fu il quarto Presidente, in carica dal 4 marzo 1809 al 3 marzo 1817 – fu, nell’esercizio dei due mandati ricevuti, in qualche modo e per certi versi, deludente.
Mille volte chapeau, comunque.
Mauro della Porta Raffo