Lafcadio

Leucade, Grecia, una delle Isole Ionie, un tempo possedimento veneziano.
Nella lingua ellenica, Lefkada.
 
Anni Cinquanta, verso il declino.
In casa, una Storia della Letteratura Americana.
Tra i mille più o meno ‘grandi’, Lafcadio Hearn.
È il nome che mi colpisce.
Leggo le brevi note che lo riguardano e scopro un vero vagabondo.
Nasce il 27 giugno 1850 in Grecia, a Lefkada appunto da genitori di differente origine e cultura.
Medico irlandese il padre.
Isolana di Cerigo la madre.
Vive a Dublino dai sei ai diciannove anni.
Negli Stati Uniti, tra Cincinnati e New Orleans per un decennio circa.
Soggiorna nelle Indie Occidentali Francesi e si trasferisce infine in Giappone.
Osservatore sagace e curioso, di ognuno di questi percorsi lascia traccia scritta di alta qualità.
È decisamente il Paese del Sol Levante che lo cattura.
Ne racconta miti, leggende e storia.
Si integra.
Naturalizzato, si chiamerà Koizumi Yakumo.
Tutto ciò appreso, ho tentato mille volte invano di leggere le sue opere.
Nessuna edizione nella nostra lingua.
Da allora, di quando in quando, mi ritorna alla mente il nome: Lafcadio.
Avrei mai nutrito per questo lontano intellettuale tanto interesse, ne conserverei memoria se si fosse chiamato, che so?, semplicemente Patrick?
E scrivo Patrick per una ben precisa ragione essendo questo (nella versione ‘Patricio’) il suo primo appellativo.
Lafcadio,allora?
Il secondo, scelto (inventato) dai genitori per celebrare il luogo di nascita del – come sono romantico – frutto del loro amore!
 
Otranto, 21 giugno 2017
 
Mauro della Porta Raffo