Iliade, Vincenzo Monti e Andrea Mustoxidi

Vincenzo Monti pubblicò la sua celebre e insuperata traduzione dell’Iliade omerica in Brescia nel 1810 dedicandola all’allora Vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais.

La ristampò, migliorata e corretta, a Milano nel 1812.

La ritoccò nelle altre due versioni milanesi del 1820 e del 1825 per i torchi della Società Tipografica dei Classici.

Conviene qui riferirsi alla citata seconda proposta, al cui successo contribuirono non poco i consigli ricevuti da Luigi Lamberti, Ennio Quirino Visconti e, soprattutto, da Andrea Mustoxidi.

Intellettuale e studioso di grande valore, l’allora giovane corcirese Mustoxidi ricevette dal Monti la prima sua versione del poema perché la leggesse e fornisse al traduttore – conscio dell’incompiutezza e fragilità dello sforzo da lui compiuto – suggerimenti e osservazioni.

Suggerimenti e osservazioni accettate e usate che troviamo dipoi pubblicate dall’estensore nel 1821 nelle ‘Prose varie’, peraltro a me inaccessibili.

Suggerimenti e osservazioni molteplici il cui valore non conoscerei non fossi per avventura in possesso di una bella edizione sonzognana dell’Iliade dal Monti versata.

Una stampa datata 1905 che nell’intitolazione riporta ‘Iliade di Omero, traduzione di Vincenzo Monti con le osservazazioni di Andrea Mustoxidi’.

Una stampa che nelle benedette ultime pagine ospita una lettera del corcirese introduttiva e dipoi le sue esaustive e da ogni punto di vista eccezionali analisi e indicazioni.

Occorrerà di più conoscere la personalità e l’opera di Mustoxidi.

Occorre qui e subito sottolineare la grandezza del Monti, capace di riconoscere le proprie manchevolezze, di chiedere e accettare (quando, come nel caso, pregevoli) correzioni e indicazioni.

Mauro della Porta Raffo