C’ era una volta un giorno
d’un mese non so quale,
d’un anno che quell’anno
era sul calendario;
e sarà stata l’ alba,
o forse era già sera,
e il crepuscolo dava
spago alle sue chimere
che sostavano intente
come certi aquiloni
pronti a prendere il vento
su un ultimo strattone,
quando a un tratto, da nord,
un fremito leggero
nell’aria e nel pensiero
intenti l’ annunciò:
poi fu tutt’ uno averlo
visto appena arrivare
e vederlo già fermo
su uno dei binari,
immobile, sul fondo,
lungo un limite incerto
su cui, non lo so come
ma riuscivo a tenere
ancora gli occhi aperti.
…
Molti, se se ne avvidero,
restarono a sedere
senza batter ciglio,
senza fare una piega,
né su dagli sportelli
sentirono esalare
i magici arabeschi
dei suoi castelli in aria:
che in alto, poi, ancorandosi
su un minimo di peso,
sembravano sostare
come in paziente attesa
dei più ritardatari.
…
Ma ci fu chi, colpito
da tanta cortesia,
tentennò, tuttavia
non declinò l’ invito;
solo, ristette un po’
lungo quei tre gradini
d’ accesso, ma alla fine
gli amici salutò.
Che, mesti, ricambiarono
l’ identico saluto
risventolando muti
i fazzoletti in aria.
…
C’ era una volta. E pare
che ancora gli anni e i giorni
ritrovino un riscontro
su ogni calendario,
visto che ancora ruota
la terra intorno al sole
( probabilmente a vuoto,
ma comunque, si muove!),
e visto che in quel gorgo
c’è ancora chi, stupito,
nuota, e come ancorandosi
alla boa della vita,
issa le sue bandiere
formicolanti date
fissate in campo nero
sulla più alta vela
d’ una nave pirata.
…
E chi per terra andava,
nel chiuso d’ un vagone
s’ accomodò in poltrona
e qui si addormentò.
Mute stelle sognarono
di lui, e a sonno pieno
lui si librò sereno
nel cielo e le contò;
e nel sole radioso,
da orizzonti vicini
colse dai finestrini
i petali di rose
che soltanto per lui
sembravano fiorire.
Ma poi ci fu un aprile
che non gli riportò
più neanche il profumo,
neanche l’ idea d’ un fiore.
E lui fu solo uno
dei tanti viaggiatori.
Che fra una sigaretta
E l’ altra, buono buono,
attende la stazione
a cui non è diretto.
Clara Monterossi