Le vere origini del Ketchup e della ‘cicca americana’

E’ sempre difficile, se non qualche volta impossibile, conoscere con certezza l’origine geografica dei cibi anche perché, spesso, notissimi con denominazioni ingannevoli.

Si pensi, in proposito, alla zuppa inglese, che secondo alcuni sarebbe stata del tutto ignota in Inghilterra fino a pochi anni orsono, o all’insalata russa, che, secondo altri, in Russia non avrebbero mai assaggiato se non recentemente.

Perfino per quel che riguarda gli spaghetti, c’è chi ne mette in dubbio l’origine italiana sostenendo che furono importati nel nostro Paese, dalla Cina, da Marco Polo, di ritorno dal suo celebre viaggio le cui vicissitudini raccontò a Rustichello da Pisa che con lui divideva la cella dopo che i genovesi lo avevano imprigionato durante la battaglia di Curzola.

Per inciso, quello che noi conosciamo come ‘Il Milione’ (da Emilione, appellativo della famiglia di Polo) è libro scritto inizialmente in francese ed intitolato ‘Livre des merveilles du monde’.

Malgrado tutte queste notissime difficoltà, chiunque (o quasi) sarebbe disposto a giurare sull’origine americana del ketchup, quella salsa di pomodoro abitualmente contenuta in una bottiglietta che ormai il mondo intero usa, specie per colpa, o merito, di McDonald’s e dei suoi fastfood ovunque diffusi.

E invece, il ketchup non è assolutamente ‘made in USA’ essendo stato importato dalla Cina negli Stati Uniti, dagli immigrati provenienti da quel Paese, con il nome di ‘ke-tsiap’.

Nel 1869, però, l’allora giovane ed intraprendente imprenditore di famiglia tedesca Henry John Heinz ne comprese le grandi potenzialità commerciali e, con una intelligente campagna pubblicitaria nonché utilizzando la produzione industriale, ne fece il tipico ‘prodotto americano’ che noi tutti conosciamo.

Per collegamento di idee, benché non si tratti di un vero e proprio alimento, va ricordato che anche la gomma da masticare (la ‘cicca’ americana) non è d’oltre Atlantico essendo già conosciuta ed usata ai tempi dell’antica Grecia.

Era colà prodotta con resina di pistacchio.

Mauro della Porta Raffo