La futura Famiglia Imperiale giapponese

Secondo il mito, l’Impero giapponese costituirebbe l’esemplare di monarchia ereditaria più antico esistente al mondo, e il suo vertice, l’Imperatore, è il simbolo del Paese.

Analogamente a quanto si verifica dalle parti di Buckingham Palace, la “royal mania” raggiunse uno dei suoi punti di massima il 9 Giugno del 1993, quando decine di migliaia di giapponesi speranzosi e in festa si radunarono nei dintorni di Ootemachi (il quartiere di Tokyo nei pressi del quale ha sede il Palazzo Imperiale) per poter dare una fugace occhiata ai neo sposi, ovvero la Principessa Masako e il Principe Naruhuito, erede al trono della Corona del Crisantemo giapponese, risalente, stando alla storiografia ufficiale di corte (storicamente contestata…) a ben 2.600 anni or sono.

La “principessa frizzante“, com’era chiamata dalle cronache rosa dell’epoca, aveva abbandonato una promettente carriera diplomatica, per poter sposare l’erede al trono, il suddetto Principe Naruhito.

Tuttavia, e purtroppo, le speranze che ella potesse diventare una sorta di ambasciatrice della monarchia giapponese, in grado di conferire a quest’ultima (sempre così “imbavagliata” dal protocollo) un volto umano, analogamente a quanto accade con le Principesse delle monarchie europee, vennero spazzate via rapidamente.

La spontaneità iniziale della Principessa fu “elegantemente”, sapientemente schiacciata dalla onnipresente Agenzia della Famiglia Imperiale, notoriamente formalistica e fedele al protocollo fino al parossismo.

Così, ben presto la Principessa fu vista comportarsi in pubblico nel modo schivo e silenzioso richiesto dalla tradizione alle donne della Famiglia Reale.

Nel Dicembre del 2001 la Principessa diede alla luce una bambina, la Principessa Aiko.

Dal momento che la prassi di incoronare in linea di discendenza femminile col titolo di Imperatrice s’interruppe con la promulgazione della Costituzione Meiji del 1899, che riservò l’ascesa al trono ai soli discendenti maschi, dando avvio a una tradizione giuridica che prosegue ancor oggi, la pressione mediatica (e non solo…) su di una donna all’epoca sulla quarantina affinché mettesse al mondo un futuro Imperatore si fece particolarmente intensa.

Nonostante l’Agenzia della Famiglia Imperiale preferisse tenere i problemi della famiglia reale “coperti” e nascosti all’opinione pubblica, non fu tuttavia in grado di “mettere la museruola” alla stampa e ai paparazzi né, conseguentemente, alle motivazioni che stavano dietro alla lunga assenza di Masako dalla scena pubblica.

Ricoverata una prima volta in ospedale nel Dicembre del 2003 a causa di un Herpes Zoster (quello che noi italici, molto più poeticamente ed efficacemente chiameremmo Fuoco di Sant’Antonio…), un’infezione virale auto indotta e dovuta allo stress, si vocifera che, successivamente, abbia anche sofferto di disturbi comportamentali dovuti sempre allo stress.

I problemi della Principessa Masako non sono stati né i primi né gli unici di questo tipo nella storia moderna della Corte.

Nel 1963, ad esempio, dopo un aborto spontaneo, l’Imperatrice Michiko, allora “semplice” Principessa della Corona (il marito, Akihito, sarebbe divenuto Imperatore solamente nel 1989, alla morte del padre Hirohito), andò incontro a un periodo di profonda depressione nonché a un ritiro di auto reclusione della durata di tre mesi all’interno del Palazzo Imperiale.

La prima donna di origini borghesi (una commoner, come direbbero gli inglesi) a sposare un erede al trono e a entrare a far parte, di conseguenza, della monarchia, dovette fare suo malgrado i conti con l’ostilità – scatenata dall’onta (!!!) dell’aborto spontaneo – nei suoi confronti tanto da parte dell’Agenzia della Famiglia Imperiale, quanto da parte di altri componenti della Corte. In un crescendo di disturbi nervosi che, purtroppo, paiono ripetersi ciclicamente per tutte le donne che fanno parte della Casata, l’Imperatrice arrivò addirittura a perdere la voce per diversi mesi nel corso del 1993.

Fortunatamente per Lei, pare che, almeno nella vita matrimoniale, sia stata una donna felice, essendo stata corteggiata e sposata, da Akihito, per puro e semplice amore.

Lo scontento e la rabbia del Principe della Corona Naruhito esplose durante una conferenza stampa il 10 Maggio del 2004, durante la quale egli fece dei commenti e delle dichiarazioni sorprendentemente schietti in difesa di sua moglie e, anzi, accennando al fatto che diversi membri dell’Agenzia della Famiglia Imperiale sarebbero stati coinvolti e responsabili nel reprimere la personalità della consorte e nel negare i suoi numerosi talenti.

Un gesto molto coraggioso, di certo inusuale: gli stessi membri della Famiglia Imperiale, si dice, temono la famigerata Agenzia, e cercano, laddove possibile, di non entrare in contrasto con essa per non dover poi condurre una vita “impossibile”.

La “crisi della successione” è stata risolta nel 2006, dopo che la Principessa Kiko, moglie del Principe Akishino, secondogenito dell’Imperatore Akihito e secondo, nella successione dinastica, dopo il fratello maggiore Naruhito, diede alla luce un erede maschio, il Principe Hisahito; costui è il terzo in linea di successione al trono dopo suo zio e suo padre.

Ad ogni modo, le pressioni attorno a quella che sarà, a meno di inattesi (e indesiderati) eventi, la nuova Famiglia Imperiale continuano.

La Principessa Masako rimane una figura “malaticcia“, triste, che raramente si mostra in pubblico.

Fra le cause del suo soffrire si vocifera vi sia uno scontento sempre maggiore nei confronti della vita di corte, che secondo alcuni “ben informati” potrebbe indurla a dare un giorno alle stampe, in segreto, un’autobiografia sulla vita a Palazzo (cosa che fa accapponare la pelle a parecchi funzionari della Real Casa, visto che i contenuti sarebbero tutt’altro che lusinghieri); nonché il (comprensibilissimo) dolore per il non essere riuscita a dare al marito un figlio maschio, che determinerà l’ascesa al trono del nipote e non della figlioletta Aiko.

A proposito di quest’ultima i media riportarono, nel 2010, che la Principessa abbia sofferto di episodi di bullismo nella sua scuola elementare d’élite (?).

L’Impressione che ho io, è che la prossima Famiglia Imperiale sia composta di gran brave persone, con due coniugi che fecero un matrimonio d’amore (cosa non così usuale fra nobili, anche in Occidente), una figlia amata e il desiderio, temo per loro irrealizzabile, di condurre una vita normale, al passo del 21 esimo secolo.

Il Principe Naruhito ha detto più volte che vorrebbe dare alla sua figura di Imperatore, un domani, un’immagine moderna, simile a quella della Royal Family britannica attuale.

Una chiusa di carattere del tutto personale sul sistema di successione al trono nipponico: è vero che la società giapponese è molto conservatrice, e per molti aspetti mi trovo anche d’accordo con questo modo di intendere il mondo.

Credo però che, nel 2014, negare il trono alla figlia di colui che diverrà Imperatore per rispettare un feticcio, un vessillo di maschilismo (dato da una Costituzione, quella Meiji, entrata in vigore in Giappone quando in Europa c’erano ancora gli Asburgo…) sia a dir poco anacronistico nonché irrispettoso nei confronti di un genere, quello femminile, che in Europa ha dato prova di saper “partorire” immense sovrane, ed Elisabetta II è lì a dimostrarlo.

Edoardo Quiriconi