Avventure di un retrogrado

Il signor Abelardo, avendo ricevuto da un lontano parente deceduto il legato di una piccola somma, decise di aprire un conto in una banca vicina.

Giunto di fronte all’ingresso della Banca Europa-Mondo si fermò esitando qualche minuto.

Un signore con una uniforme e una pistola gli si avvicinò e gli chiese che cosa stesse facendo.

“Vorrei entrare in banca” disse Abelardo.

“E perché non preme quel bottone verde?”.

Abelardo rispose che era stato trattenuto dalla scritta “Porta allarmata” e che naturalmente aveva pensato che anche lui avrebbe dovuto preoccuparsi.

“Ma Lei chi è?”, chiese a sua volta.

L’altro spiegò che era un vigilantes.

Abelardo si guardò intorno per vedere se c’era qualcun altro, perché aveva sempre pensato che in varie lingue straniere, il latino, il francese, l’inglese, lo spagnolo, la “s” finale indicasse un plurale.

Ma forse vigilantes è una parola italiana che ignoravo, pensò, visto che il tipo era solo.

Intanto un impiegato aveva aperto la porta e lo aveva invitato ad entrare senza timore.

“Io sono un Private Banker, spiegò, mi occupo cioè di Private Banking”.

Di fronte all’espressione interrogativa di Abelardo gli spiegò che private banking in parole povere significa grosse somme.

“Lei vorrebbe investire quale somma?” chiese.

Udita la risposta chiamò un collega che gli presentò: “è competente per le SME, cioè le small and medium enterprises.

Ma forse lei ha bisogno di qualcuno che tratta gli SB, gli small business”.

Abelardo era un po’ confuso e spiegò che intendeva soltanto aprire un conto.

“Ho capito”, disse il gentile impiegato, “forse per lei è più conveniente un conto Family”.

E spiegò che quella  parola significava ‘famiglia’.

“Anzi credo che la parola italiana derivi proprio da quella inglese; d’altronde la banca l’hanno inventata proprio gli inglesi”.

Veramente Abelardo aveva sentito dire che i primi banchieri erano stati i fiorentini e i lombardi, e che a Londra la via delle banche si chiama non a caso Lombard Street.

Ma se ne dicono tante…

Dopo tutte quelle spiegazioni chiese se il conto sarebbe stato in sterline, ma dopo aver ricevuto le più ampie spiegazioni, ancora perplesso farfugliò qualche parola di ringraziamento e uscì rapidamente, anche perché si era ricordato di un’incombenza che doveva sbrigare al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.

Si avviò dunque e chiese ad un passante dove si trovava quel ministero.

L’altro non capiva, sino a quando ebbe un’illuminazione: “Benedett’uomo, cerchi di spiegarsi meglio.

Vuol dire forse il ministero del Welfare?”

Mortificato, il Nostro continuò la sua strada, passò vicino ad un locale con l’insegna ‘B&B’, chiuso diceva un cartello per ‘spending reviù’, un negozio di ‘Toys’, una vetrina dove sino a qualche anno prima era inalberata la scritta ‘Coiffeur pour Dames’ e adesso un misterioso ‘Haidresser’ ed un negozio di ‘Shoes.

Guardando le vetrine capì che si trattava di calzature e pensò che l’iscrizione in inglese serviva a farsi capire da eventuali clienti anglosassoni particolarmente ottusi che da soli non avrebbero capito che le merci esposte e presumibilmente in vendita erano scarpe.

Finalmente trovò il ministero che cercava, dove un impiegato gli spiegò che tutte le informazioni erano fornite ormai esclusivamente per via digitale.

Che cosa c’entrano le dita? si chiese il nostro eroe che per sua sfortuna aveva studiato il latino.

Decise perciò di tornare a casa: era evidente che aveva bisogno di rinfrescare gli antichi studi di lingua italiana in cui alla scuola media si era addirittura distinto.

Ma, si disse, il mondo cammina e anche la lingua evolve mentre egli era rimasto desolatamente indietro.

Alberto Indelicato